Un grande olmo caduto durante un temporale in un piccolo paese di media montagna: da qui l’inizio di un viaggio tra storia, identità, legami, memoria, modernità, abbandono.
L’autore, un giovane storico, e i suoi alberi: nel dilemma continuo tra “radicamento” e “sradicamento”. Il rigore della ricerca unito al talento di “spostare metaforicamente il racconto storico”: ne esce un libro “vorticosamente affascinante”.
"Davvero non riesco a separare gli alberi dagli uomini. Per me è certo: pur lasciando gli alberi dispersi tra i mille saperi che li riguardano, nel riflesso cangiante che questi frammenti di specchio mandano indietro, ci sono anche le sagome degli uomini. Sempre intorno, in qualsiasi tempo"
Giulio Mozzi ha definito questo libro "vorticosamente affascinante" e scritto da un "rabdomante della memoria". Che cosa dire di più? Beh, una cosa ci sarebbe. Nella storia che parte dalla caduta, durante un temporale, del monumentale “Alberón” di Tomo (un paese sopra Feltre) si gode, tra le righe, di una visione che come Sherwood e Compagnia delle Foreste sentiamo nostra da sempre. Gli alberi come alberi, con il loro grande fascino ma anche con la loro cruda, terrena, materialità: mica una cosa tanto scontata, oggigiorno!
Alberi-memoria, alberi-legno, alberi-ricordo, alberi-fuoco, alberi-storia, alberi-fatica, alberi-sudore, alberi-ecosistema, alberi-identità, alberi-comunità, alberi-metafora, in bilico tra radicamento e sradicamento. Alberi non umanizzati, non divinizzati, ma che in tanti modi, da sempre, ci accompagnano. E che Melchiorre riesce a raccontare con dosi abbondanti di schiettezza, profondità e ironia, miscelando sapientemente l’accuratezza dello storico al talento del grande narratore.
Maggiori informazioni:
Autori: Matteo Melchiorre Anno pubblicazione: 2018 - II edizione Casa editrice: Marsilio Editori Caratteristiche: testo b/n N° pagine: 221 Formato: 14,5 x 21 cm Peso: 270 g
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Un grande olmo caduto durante un temporale in un piccolo paese di media montagna: da qui l’inizio di un viaggio tra storia, identità, legami, memoria, modernità, abbandono.
L’autore, un giovane storico, e i suoi alberi: nel dilemma continuo tra “radicamento” e “sradicamento”. Il rigore della ricerca unito al talento di “spostare metaforicamente il racconto storico”: ne esce un libro “vorticosamente affascinante”.