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I forestali oggi non capiscono - Ebook
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I forestali oggi non capiscono - Ebook

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Racconti delle esperienze di vita e lavorative della famiglia forestale più importante d'Italia: Amerigo Hofmann (nonno), Alberto Hofmann (babbo), Amerigo Alessandro Hofmann (figlio e autore del libro).

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Amerigo Alessandro Hofmann non dubita che i funzionari e i professionisti di oggi sappiano comprendere quali siano stati i grandi cambiamenti e quali siano state le grandi cause economiche e sociali che li hanno determinati. Si suppone, invece, che sia meno facile conoscere e comprendere i modi con cui si svolgeva l’attività quotidiana nei rapporti con la scala gerarchica e con le figure economiche interessate al bosco e quanto altro che potesse interessare la professionalità fino a coinvolgere la vita famigliare. Sul tema dei bei tempi andati, Amerigo Hofmann è un testimone quanto mai attendibile perché fa parte di una prestigiosa discendenza durata per tre generazioni.

Lui (Amerigo Hofmann il Giovane; Igo per gli amici) è stato funzionario del Corpo Forestale attivo nelle pratiche degli ultimi acquisti delle foreste demaniali e, poi, funzionario della Regione Toscana. Il suo babbo (prof. Alberto Hofmann) è stato un validissimo funzionario e nello stesso tempo vero e proprio scienziato nel ramo dell’Ecologia Forestale e delle Scienze della Vegetazione. Il nonno (Amerigo Hofmann il Vecchio), che era triestino, ha vissuto il passaggio fra l’ambiente tutto particolare dell’Impero asburgico e la nostra amata Italia tanto più che, nonostante il cognome, apparteneva ad una famiglia di irredentisti. Professore all’Università di Vienna, venne inviato in Giappone per collaborare alla istituzione degli studi forestali. Infine, dopo il 1918 entrò nell’amministrazione forestale italiana con incarichi nella riorganizzazione delle foreste demaniali e nel rimboschimento.

L’Autore ha scelto un modo di esposizione tutto particolare. Anche i fatti relativi al babbo ed al nonno vengono narrati in prima persona come se si trattasse di brani autobiografici.
La conseguenza è che la lettura diventa più facile e scorrevole.

La tradizione di famiglia non è motivo di vanterie e di glorificazioni, ma è semplicemente la base di una seria, obiettiva, pacata testimonianza sui fatti e sui modi della gestione forestale di allora.
La narrazione relativa al lavoro e alla carriera coinvolge, ovviamente, le gerarchie superiori. Non si fanno nomi. Episodi di furbizia, arroganza, stupidità, ingiustizia, eccetera, vengono esposti senza toni di denuncia e senza arrabbiature, ma in un modo tanto calmo e pacato che finisce per colpire assai di più. Bene inteso, non tutto il libro è ingombrato dai ministri, direttori, capi di gabinetto, eminenze grigie, ecc. L’incontro con la gente comune comprende sindaci, guardie forestali, montanari, titolari delle ditte boschive, boscaioli, e anche un bandito latitante nel bosco. Qui la rappresentazione dei tipi umani comprende, ovviamente, anche le marachelle che in questo caso vengono narrate senza far mancare una punta di ironia. Gli eventi quotidiani finiscono per incidere sulla vita famigliare e sentimentale.

L’accenno alle difficoltà economiche del dopoguerra più che con autocommiserazione è condotto quasi con sottile umorismo e nel ricordo delle piccole cose. Più intenso e ricco di sensibilità, invece, l’accenno alle separazioni ed agli allontanamenti dovuti a trasferimenti improvvisi o lunghe trasferte.

In conclusione: i forestali tedeschi hanno avuto la dinastia degli Hartig, i botanici francesi quella dei De Candolle, i geografi delle Alpi hanno avuto i De Saussure e noi abbiamo avuto gli Hofmann a dimostrazione che ogni tanto una dinastia non fa male.

Giovanni Bernetti



Maggiori informazioni:

Autore: Amerigo Alessandro Hofmann
Anno pubblicazione: 2015
Casa editrice: Compagnia delle Foreste
Caratteristiche: testo b/n
N° pagine: 315

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