Una vita, quella di Antonio Pascale, che più e più volte, per lavoro, per caso, per necessità, si è intrecciata a quella delle piante. Dai cactus rubati in una serra dell’università a Portici, ai faggi che circondavano la casa estiva a Bocca della Selva, passando per gli alberi di fico e il grano delle campagne del sud Italia.
Gli alberi divengono il filo conduttore che permette all’autore di cucire assieme aneddoti di vita quotidiana provenienti dal passato, fatti più recenti e flussi di pensiero. Quello che ne esce è quasi un diario, un itinerario all’interno del personale “giardino botanico” dell’autore, dove vengono raccontati i traguardi ma anche i fallimenti e le debolezze di una carriera, e di una vita, passate fra la scrittura e il lavoro di ispettore presso il Ministero dell’Agricoltura e delle Foreste (nelle sue varie denominazioni assunte negli anni).
Come ogni orto botanico che si rispetti, anche quello raccontato da Pascale, con le illustrazioni di Stefano Faravelli, è ricco di storie e curiosità sulle specie presenti al suo interno. Una leggenda francese vuole che il fruscio del vento fra le fronde dei faggi sia il lamento delle anime, che se ne restano li impigliate finché non hanno scontato la pena per poi alzarsi in volo sotto forma di nebbia che sale lenta dalle cime degli alberi. E poi c’è il ciliegio, il tiglio, la quercia, il leccio e il pino, perché come scrive l’autore “qualunque strada si possa intraprendere per la felicità, questa deve necessariamente passare per una pineta”.
Un libro scritto per i non addetti ai lavori ma nel quale, anche coloro che da anni si occupano di piante e boschi, potranno trovare punti di vista nuovi dai quali osservare i fenomeni naturali e cosa questi possono raccontarci del mondo in cui viviamo.
Maggiori informazioni:
Autori: Antonio Pascale Anno pubblicazione: 2021 Casa editrice: Einaudi Caratteristiche: b/n N° pagine: 296 Formato: 14,5 x 22,5cm Peso: 566 g