La Riserva dei Monti Rognosi si sviluppa per una superficie complessiva pari a 171 ettari, con un'altitudine che va da 350 a 700 metri, e interessa con il suo nucleo più meridionale i Monti Rognosi propriamente detti, mentre i tre nuclei settentrionali comprendono i rilievi di Monte Murlo, Monte Petroso e del Poggio delle Calbane. Di grande interesse il substrato geologico di tutte queste aree che è caratterizzato da rocce ignee ultrabasiche, le ofioliti, formate in gran parte da gabbri, e marginalmente da diabasi e gabbri serpentinizzati. L'interesse naturalistico di queste aree, in passato considerate improduttive e sterili, risiede soprattutto nella vegetazione.
Compagnia delle foreste presenta questa Cartoguida realizzata grazie alla Regione Toscana, alla Provincia di Arezzo e alla collaborazione di DREAm Italia.
Questa Cartoguida rappresenta non solo una mappa aggiornata ed essenziale per potersi muovere sui sentieri della Riserva, ma anche un condensato di informazioni interessanti per poter conoscere il territorio in esame. Sono infatti presenti informazioni su geologia, flora, fauna, curiosità ma anche indicazioni pratiche: come arrivare, chi contattare per avere ulteriori informazioni, l’ubicazione e i contatti dei Centri Visita, l’elenco delle strutture ricettive e la bibliografia per poter ulteriormente approfondire.
Questa Cartoguida è un prodotto collegato alla nuova edizione della Guida alle Riserve Naturali regionali della Provincia di Arezzo, anch’essa acquistabile su Ecoalleco.
Autore: AA. VV.
Anno pubblicazione: 2017
Casa editrice: Compagnia delle Foreste
Caratteristiche: Colori
Formato: 10 x 20 cm
Peso: 40 g
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La Riserva dei Monti Rognosi si sviluppa per una superficie complessiva pari a 171 ettari, con un'altitudine che va da 350 a 700 metri, e interessa con il suo nucleo più meridionale i Monti Rognosi propriamente detti, mentre i tre nuclei settentrionali comprendono i rilievi di Monte Murlo, Monte Petroso e del Poggio delle Calbane. Di grande interesse il substrato geologico di tutte queste aree che è caratterizzato da rocce ignee ultrabasiche, le ofioliti, formate in gran parte da gabbri, e marginalmente da diabasi e gabbri serpentinizzati. L'interesse naturalistico di queste aree, in passato considerate improduttive e sterili, risiede soprattutto nella vegetazione.
