La prima estate non lessi libri, ma zappai i fagioli. Anzi, spesso facevo qualcosa di meglio. A volte, poi, non potevo permettermi di sacrificare il fiore del momento a nessun lavoro, mentale o materiale che fosse. Mi piace lasciare un ampio margine di respiro alla vita.
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La botanica forestale è la disciplina che studia le piante legnose nei loro aspetti morfologici, ecofisiologici e nelle relazioni funzionali con l’ambiente anche per un loro più idoneo impiego e per la valorizzazione dell’ambiente stesso. Quest’opera è un testo universitario rivolto in prima istanza agli studenti dei corsi di laurea indirizzati alla gestione delle foreste, alla progettazione del verde e alla comprensione del sistema ambiente ma è anche diretto ai professionisti che vi operano. I contenuti del testo riguardano le specie legnose e sono organizzati in tre parti: parte generale, che riprende alcuni aspetti fondamentali della biologia vegetale, Gimnosperme e Angiosperme.
I contenuti del testo riguardano le specie legnose (arbustive e, soprattutto, arboree) e sono organizzati in tre parti: una parte generale che riprende alcune conoscenze fondamentali di biologia vegetale necessarie per la comprensione sia della biologia dei taxa trattati sia delle loro relazioni all’interno della diversità vegetale, una seconda parte che riguarda le Gimnosperme e una terza attinente le Angiosperme.
Il racconto di un progetto di cooperazione internazionale per far rinascere un piccolo allevamento in un’area della Bosnia falcidiata dalla guerra;
Una storia di speranza, di viaggi e di amicizie tra Italia ed ex-Jugoslavia;
Uno scambio di buone pratiche agronomiche che si trasformano in legami e amicizie, perché i rapporti umani non hanno confini.
Un grande olmo caduto durante un temporale in un piccolo paese di media montagna: da qui l’inizio di un viaggio tra storia, identità, legami, memoria, modernità, abbandono;
L’autore, un giovane storico, e i suoi alberi: nel dilemma continuo tra “radicamento” e “sradicamento”;
Il rigore della ricerca unito al talento di “spostare metaforicamente il racconto storico”: ne esce un libro “vorticosamente affascinante”.
Il diario di una "migrazione verticale" per fuggire il riscaldamento globale e cambiare stile di vita.
Da "mucchio-di-pietre" a "guscio-di-legno": una scelta che è al tempo stesso sperimentazione ed esempio: attraverso l'utilizzo di tecnologie e materiali innovativi è possibile recuperare in modo intelligente di edifici rurali storici, senza stravolgere l'architettura e il "genius loci" delle borgate di montagna.
Un diario che mischia sapientemente storia, letteratura, immagini, riflessioni ed emozioni per aggiungere a questa scelta di vita l'ingrediente essenziale: l'amore per la natura, la montagna, i luoghi narrati.