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Una vera e propria guida di viaggio, utile e dettagliata, che è arrivata proprio al momento giusto, con il grande obiettivo di riavvicinare le persone interessate a quel “gigante sconosciuto” che sono le nostre foreste
Guida a foreste, boschi e alberi in Italia
“Il Covid ci ha fatto riscoprire i sentieri dietro casa”… quante volte abbiamo sentito questa frase durante l’esperienza collettiva della pandemia! Ma siamo sicuri di averli scoperti davvero?
Un signore che da anni si dedica alla cura dei sentieri nei pressi di una grande città mi ha svelato che, a suo avviso, la maggior parte dei nuovi frequentatori si aggira a testa bassa, persa nei propri pensieri, o peggio, nel caso dei più sportivi, attenta solo al cronometro, alla prestazione atletica: “Nessuno che si chieda quali alberi ci siano nei dintorni del sentiero, quale sia la loro storia!”. Già, perché la maggior parte dei “sentieri riscoperti” si snoda proprio tra gli alberi, dentro gli 11 milioni di ettari di boschi che coprono più di un terzo d’Italia.
Ma se per molte persone il camminare in bosco e solo un’attività rilassante, che aiuta a spezzare la quotidiana routine cittadina, è pur vero che questa diffusa riscoperta e anche figlia di una nuova sensibilità che si sta facendo strada da tempo in buona parte della nostra società: un “richiamo delle foreste” che forse la pandemia ha solamente accelerato.
Cosa ci attira davvero dei boschi? Certo, inizialmente il loro essere selvaggi, affascinanti, remoti e rilassanti, ma a furia di frequentarli nascono nuove domande e cosi viene la voglia di approfondire, di scoprirne altri, fino ad intraprendere un vero e proprio “viaggio forestale”.
Per un viaggio consapevole pero serve una guida e, fino ad oggi, mancava un vero e proprio strumento operativo adatto al grande pubblico per scoprire le foreste italiane. Cosi ci hanno pensato FSC Italia e Altreconomia, con il nuovo volume “Il Richiamo delle foreste. Guida a foreste, boschi e alberi in Italia”. Una vera e propria guida di viaggio, utile e dettagliata, che è arrivata proprio al momento giusto, con il grande obiettivo di riavvicinare le persone interessate a quel “gigante sconosciuto” che sono le nostre foreste.
Per ciascuna regione la guida seleziona itinerari e boschi da visitare, descrivendone l’ambiente, la storia e anche la gestione. Sono indicati riferimenti e numeri utili per pernottare o organizzare visite e alcuni box di approfondimento svelano aneddoti e curiosità.
Una pubblicazione adatta a tutti, che invita a mettersi lo zaino in spalla e che, tra le righe, manda un messaggio tutt’altro che banale: non fermiamoci solo ad ammirarne la bellezza, i boschi e i loro servizi sono parte di noi, della nostra storia, della nostra vita. Anche per questo vale la pena di riscoprirli!
Luigi Torreggiani - Redazione di Sherwood
Autori: Diego Florian, Alberto Pauletto, Marianna Usuelli
Anno pubblicazione: 2022
Casa editrice: Altreconomia
Caratteristiche: colori
N° pagine: 191
Formato: 12 x 20 cm
Peso (grammi): 292
Indice | ![]() |
Esempio | ![]() |
L'area della Riserva Naturale Alta Valle del Tevere e Monte Nero, nel suo complesso appare come una zona inaccessibile e di elevata naturalità nella quale la presenza umana è molto ridotta. La Riserva è quasi interamente coperta da boschi (soprattutto faggete), sebbene siano presenti anche alcuni ambienti rupicoli e di macereti nonché praterie e arbusteti, che contribuiscono a elevare significativamente la biodiversità di questa zona protetta. Nelle foreste, a una elevata ricchezza floristica si associa la presenza di alberi di grandi dimensioni, segno evidente dello scarso impatto esercitato dall'uomo negli ultimi decenni. La sua superficie è pari a 470 ettari, mentre l'altitudine varia da circa 850 ai 1234 m della vetta di Monte Nero.
Compagnia delle foreste presenta questa Cartoguida realizzata grazie alla Regione Toscana, alla Provincia di Arezzo e alla collaborazione di DREAm Italia, vuole essere non solo una mappa aggiornata ed essenziale per potersi muovere sui sentieri della Riserva, ma anche un condensato di informazioni.
La Riserva si sviluppa su una piccola superficie di appena 20 ettari, ma è costituita da un bosco molto ricco di specie e con vecchi alberi. Il bosco presenta una struttura stratificata dovuta sia ad una notevole ricchezza floristica che ad una certa disetaneità, in quanto deriva dall'invecchiamento di un ceduo fortemente matricinato con piante di più turni.
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La Riserva dei Monti Rognosi si sviluppa per una superficie complessiva pari a 171 ettari, con un'altitudine che va da 350 a 700 metri, e interessa con il suo nucleo più meridionale i Monti Rognosi propriamente detti, mentre i tre nuclei settentrionali comprendono i rilievi di Monte Murlo, Monte Petroso e del Poggio delle Calbane. Di grande interesse il substrato geologico di tutte queste aree che è caratterizzato da rocce ignee ultrabasiche, le ofioliti, formate in gran parte da gabbri, e marginalmente da diabasi e gabbri serpentinizzati. L'interesse naturalistico di queste aree, in passato considerate improduttive e sterili, risiede soprattutto nella vegetazione.
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Il paesaggio è caratterizzato principalmente dalle dolci colline costituite da sedimenti fluvio-lacustri di età diversa, con presenza saltuaria di balze e pareti verticali. La Riserva si sviluppa per circa 7 km di lunghezza lungo il corso dell'Arno, dal ponte romanico di Ponte Buriano fino alla centrale elettrica situata a valle della diga ENEL della Penna e comprende l'invaso artificiale della diga e le zone terrestri limitrofe. Dalla cartiera di Ponte a Buriano fino a Rondine, l'Arno scorre incassato fra le rocce, mentre da Rondine alla Penna il fiume si allarga a costituire l'invaso della Penna.
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L'aspetto più caratteristico della Riserva Sasso di Simone è determinato dalla presenza dei due massicci calcarei che la dominano, il Sasso di Simone e il Simoncello, caratterizzati, sulla loro sommità, da piccoli "altopiani" circondati da pareti rocciose o da versanti molto ripidi. In uno spazio relativamente ristretto sono presenti ambienti molto diversificati, dagli habitat rupestri (pareti calcaree e macereti alla loro base) ai calanchi, dai boschi ai pascoli, dai prati alle praterie arbustate e ai cespuglieti. La Riserva è stata istituita per i valori floristico-vegetazionali e paesaggistici che la caratterizzano, ma ospita anche presenze di rilevante interesse zoologico.
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Il paesaggio vegetale è costituito da vaste aree boscate (per lo più cerrete) e da modeste superfici occupate da arbusteti e colture agrarie. L'elemento caratterizzante è costituito dal vasto specchio d'acqua (3,4 milioni di metri cubi) del bacino della diga dell'ENEL in prossimità di Levane. Dal Ponte del Romito fino alla diga ENEL, l'Arno ha eroso per una profondità di diverse decine di metri i sedimenti lacustri di diversi periodi geologici e in alcuni tratti, come in prossimità del Castellare, il fiume scorre in un letto incassato nella roccia.
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La guida, 128 pagine a colori, consiglia oltre 50 mete per scoprire i tesori d’arte, la cultura locale e la splendida natura della vallata. Nella pubblicazione viene evidenziata la grande varietà di paesaggi e di sensazioni che può suscitare questa terra ricca di contrasti e di diversità, di storia e di segni di una tradizione rurale che in molte parti d’Italia ormai è scomparsa. La guida, associa gli aspetti storico-artistici legati principalmente a Piero della Francesca alle straordinarie esperienze all’aria aperta che è possibile condividere con la gente di queste zone. Un turista che si reca in Valtiberina infatti può vivere il fascino della ricerca dei tartufi e della raccolta della castagna. Può anche percorrere incantevoli itinerari di trekking, al Sasso di Simone, o lungo i mistici sentieri che conducevano San Francesco da Assisi a La Verna. Si possono fare anche escursioni a cavallo per ammirare le Aree protette, itinerari di pesca a mosca sul Tevere o sul torrente Presale, oppure escursioni notturne per udire l’ululato del lupo. Qualunque esperienza si voglia sperimentare, nella guida sono fornite mappe, numeri telefonici, siti internet e suggerimenti per organizzare la propria vacanza. Nella pubblicazione sono segnalati gli eventi principali che si svolgono in Valtiberina e vengono offerti consigli su dove trovare prodotti artigianali e alimentari locali e nella parte finale informazioni sull’ospitalità.
La Riserva si estende su un vasto comprensorio che, dallo spartiacque dell'Alpe della Luna, degrada sia verso la Valtiberina, sia verso le Marche. La superficie complessiva è di 1540 ettari, mentre la sua altitudine va da circa 520 a 1453 metri. Si tratta essenzialmente di un vasto territorio boscato (l'86% della superficie è occupato infatti da boschi). La singolarità dell'Alpe della Luna sta nell'elevato isolamento che ha permesso di mantenere quest'area in uno stato ancora pressoché selvaggio; non vi sono grandi strade di comunicazione, ma solo strade forestali e sentieri per l'escursionismo, e non sono presenti al suo interno insediamenti abitativi significativi.
Compagnia delle foreste presenta questa Cartoguida realizzata grazie alla Regione Toscana, alla Provincia di Arezzo e alla collaborazione di DREAm Italia, vuole essere non solo una mappa aggiornata ed essenziale per potersi muovere sui sentieri della Riserva, ma anche un condensato di informazioni.