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Questa pubblicazione è in formato E-book (file Pdf )
Il manuale si occupa della tematica della gestione forestale sostenibile e, in particolare, dell’impiego di macchine e attrezzature altamente meccanizzate, fornendo delle linee guida operative per la riduzione degli impatti al suolo durante le operazioni di esbosco dei prodotti legnosi. Queste buone prassi sono rivolte in particolare a tutti i tecnici, progettisti ed operatori forestali che a vario titolo si interessano della filiera foresta-legno, sia per quanto riguarda gli aspetti strettamente tecnici ed operativi che per quelli progettuali, tesi ad un’attenta pianificazione dei lavori.
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Per poter effettuare in modo razionale e sostenibile la raccolta del legno è indispensabile operare in modo da garantire un approvvigionamento di questa risorsa senza compromettere, però, la capacità di soddisfare i bisogni delle generazioni future. Obiettivi principali di una gestione forestale sostenibile sono: garantire un equilibrio tra rendimento e crescita a lungo termine, preservare la biodiversità, proteggere le foreste da fattori avversi e consentirne la fruizione turistico ricreativa.
Le utilizzazioni forestali, sono comunque un fattore di disturbo antropico per l’ecosistema: esse comportano sempre degli effetti sui sistemi forestali e sul territorio in generale, nel breve e nel lungo termine. I principali effetti negativi dei lavori di taglio ed esbosco si hanno a livello del suolo e del soprassuolo. In particolare, durante le operazioni di concentramento ed esbosco si verificano dei processi di degradazione del suolo, quali la compattazione, la solcatura ed il rimescolamento degli strati superficiali.
Questa pubblicazione affronta varie tematiche inerenti l’impiego di macchine e attrezzature altamente meccanizzate per l’esbosco dei prodotti legnosi e analizza in dettaglio le buone prassi raccomandate per ridurre gli impatti al suolo di macchine che, con il passare degli anni, sono diventate sempre più potenti e più pesanti.
Queste buone prassi, la cui redazione è frutto di una collaborazione tra Regione Toscana, Settore Forestazione Agroambiente e il DAGRI (Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari, Ambientali e Forestali) dell’Università di Firenze, sono rivolte in particolare a tutti i tecnici, progettisti ed operatori forestali che a vario titolo si interessano della filiera forestalegno, sia per quanto riguarda gli aspetti strettamente tecnici ed operativi che per quelli progettuali, tesi ad un’attenta pianificazione dei lavori.
Anno di pubblicazione: 2022
Enti: Regione Toscana, DAGRI - Università degli Studi di Firenze
Autori: Elena Marra, Giovanni Mastrolonardo, Andrea Laschi, Francesco Neri
Casa editrice: Compagnia delle Foreste
Caratteristiche: Scaricabile in Pdf
N° Pagine: 71
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Risorsa multifunzionale in Italia e nel mondo
Strumento di approfondimento per studiosi, docenti e studenti e solido manuale per tecnici, castanicoltori e hobbisti, il volume dedica ampio spazio a tecniche agronomiche, propagazione, gestione degli impianti, mantenimento e recupero dei vecchi castagneti.
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Il castagno è pianta ben nota in quanto ampiamente diffusa in Italia sia come albero isolato sia come specie caratterizzante alcune tipologie di boschi presenti in una zona fitoclimatica che ne prende il nome (Castanetum) estendendosi dalla pianura alla fascia submontana, e interessa circa un terzo del territorio nazionale.
Questa breve pubblicazione intende contribuire a diffondere la conoscenza dei principali aspetti tecnici e potenzialità che ne caratterizzano il legno.
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Per secoli il castagneto ha rappresentato un elemento essenziale dell’attività rurale nella collina e montagna piemontesi, ove ha fornito frutti e farina per l’alimentazione, legno per costruire o riscaldarsi, tannino per la concia delle pelli, pascolo per gli animali domestici, strame per il bestiame.
Nonostante sia ancora oggi il tipo di bosco più rappresentato e utilizzato a livello italiano, la sua rilevanza economica è drasticamente diminuita. Solo in questi ultimi anni si intravede un’inversione di tendenza, timida ma importante, in cui il rinnovato interesse per il suo legno, il tannino ed i frutti, insieme alla nascita del Centro di Castanicoltura a Chiusa di Pesio (CN), rappresentano un segnale verso il recupero di un’“identità” e sono tasselli fondamentali per un rilancio economico, sociale e culturale delle aree interne e della montagna.